




Nel 2016 è stato inaugurato in Valle Gesso il breve ma suggestivo “Sentiero delle farfalle”, nel comune di Valdieri, all’ombra dell’imponente massiccio calcareo di Rocca San Giovanni-Saben, sede di una Riserva naturale. Qui negli anni passati era attiva una grande cava di ghiaia a cielo aperto: gli enormi gradoni dell’ex sito estrattivo Cementir, che ancora segnano le pareti rocciose, sono l’habitat d’elezione di Papilio alexanor, una rara e bellissima farfalla striata. Per salvarla dall’estinzione, le Aree protette delle Alpi Marittime hanno promosso il recupero dell’area di cava, rendendola visitabile.
Dalla bacheca di fronte alla cappella si imbocca a destra la strada bianca nella zona di cava in direzione Andonno (palina). Al primo bivio al piede dei gradoni si prende a destra (masso con tacca): il sentiero che arriva da Valdieri sarà quello utilizzato per il rientro. Si procede prima in salita poi scendendo di nuovo al livello della strada per risalire lungo un rio all’ombra di arbusti e castagni e quindi attraversare su sterrata in discesa fino alle prime case di Andonno, lasciandosi sulla sinistra la Cappella della Madonna del Gerbetto (punto acqua). Arrivati nella piazza della frazione di Andonno (fontana), s i scende fino alla Provinciale, che si attraversa per raggiungere e attraversare a sua volta il ponte sul torrente Gesso. In breve si raggiunge l’ombrosa borgata di Tetto Bandito (punto acqua): qui inizia la ciclabile che si imbocca a destra per arrivare in breve all’ombra dell’incombente parete calcarea che cela le Grotte del Bandito. In primavera meglio non sostare troppo a lungo: i massi instabili hanno infatti la tendenza a scegliere il periodo del disgelo per decidere di saltare giù. Si costeggia una sorta di spiaggia erbosa lungo il torrente Gesso e si risale in saliscendi verso la borgata di Cialombard. Si procede verso monte tra coltivi, pascoli e filari di frassini. In corrispondenza di un allevamento di trote (fontana) si svolta a destra sul ponte per raggiungere in breve Valdieri. Si può approfittare della fontana detta “della Bela Rosìn” per dissetarsi davanti alla villa liberty sede delle Aree Protette delle Alpi Marittime per poi risalire in direzione del municipio. Prima del municipio si svolta a destra in Via Umberto I, un balcone panoramico esposto a sud che si percorre fino alla tettoia che protegge il sito della necropoli di Valdieri. Qui si svolta a sinistra e – curiosando fra le ricostruzioni di abitazioni e fornaci dell’Età del Bronzo – si imbocca il sentiero delle farfalle vero e proprio, dando la preferenza al ramo più interessante, quello che corre al piede della falesia. Seguendo le tacche bianche e rosse si raggiunge il sito della ex cava, dove in primavera ed estate si può osservare il lavorio degli insetti. Si procede verso est fino a che non si ritorna in vista della cappella di San Giovanni e del punto di partenza.
Chiesa di San Giovanni (747 m)
Chiesa di San Giovanni (747 m)
Il sentiero delle farfalle vero e proprio richiede circa mezz’ora di visita: per rendere l’escursione più interessante si procede sulle due sponde del torrente Gesso beneficiando della bella pista ciclabile. Si toccano così l’assolata frazione di Andonno, le famose Grotte del Bandito, antica dimora dell’orso delle caverne e oggi Riserva naturale, il capoluogo Valdieri dove è d’obbligo una sosta per rifocillarsi e, infine, il breve ma suggestivo circuito dedicato ai lepidotteri. Facile e con un dislivello modestissimo, l’itinerario naturalistico e culturale può essere percorso a piedi o in mtb.
Si parcheggia l’auto nel vasto spiazzo nei pressi della Cappella in rovina di San Giovanni, appena prima dell’abitato di Valdieri. Se si vuole evitare l’attraversamento della Provinciale, ci sono alcuni posti auto di fronte, proprio all’attacco del sentiero
Chiesa di San Giovanni
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