Sentiero balcone del Carro

"Sui pendii di questa valle di alta quota, gli agricoltori di Bonneval-sur-Arc continuano a mantenere i prati da sfalcio. Gli chalet d´alpeggio disseminati nella valle, oggi restaurati e trasformati in residenze secondarie, erano usati per la produzione di burro e formaggi e anche come fienili. Alcuni sono seminterrati per difendersi dalle valanghe. Altri sono protetti da una barriera di pietra (""tourne"") costruita a monte dell´edificio."

"Se visitate questi laghetti di montagna dalle acque placide nei mesi estivi, non immaginerete che ospitano un habitat diverso in base alle stagioni. Alla fine dell´autunno, la superficie del lago si ricopre di ghiaccio e neve. Questa calotta aumenta di spessore privando l´acqua sottostante dell´ossigeno indispensabile alla vita. Il lago potrà riprendere il suo ruolo di ""alimentatore"" solo alla rottura della banchisa, durante la breve estate. In quei mesi, la vita rinasce con il plancton, le larve di ditteri, le libellule, i pomacentridi, le rane rosse e più raramente i salmonidi introdotti, come le trote fario o i salmerini alpini."

"Durante l´estate, vi capiterà di vedere delle pecore che pascolano liberamente, condividendo l´alpeggio con gli ungulati selvatici (camosci e stambecchi) appollaiati un po´ più in alto. Questi ovini sono della razza locale di ""Thônes et Martod"", dal nome dei villaggi di origine. Rustiche e buone produttrici di latte e lana, queste pecore cornute tornano ad essere apprezzate dagli allevatori locali. A causa del recente ritorno del lupo nelle Alpi francesi, gli allevatori hanno dovuto introdurre delle misure di protezione, non sempre adatte alle piccole greggi dell´Alta Moriana."

"Ghiacciaio delle Evettes e la Petite Ciamarella dal Plan des Evettes"

Uccello caratteristico dei prati alpini, il culbianco si lascia osservare facilmente perché è sempre molto indaffarato. Il suo canto vi accompagnerà lungo tutto il percorso, basta che ci sia una roccia su cui si può appostare. Osservate la bella livrea nera, ocra e bianca del maschio. Il culbianco è un migratore che trascorre i mesi invernali nell´Africa tropicale. Condivide l´alpeggio con lo spioncello e l´allodola, che sono più facili da udire che da vedere...

Ai piedi del rifugio del Carro, costruito nel 1925 dal Club Alpin Français, potrete osservare una curiosità geologica: due laghi gemelli eppure completamente diversi, separati da una morena glaciale. Il lago Blanc presenta un colore latteo, dovuto alle acque limose del ghiacciaio a monte, mentre il lago Noir è limpidissimo, alimentato dagli affioramenti di gneiss... Sta tutto nel bacino idrografico! Non perturbate questo fragile ecosistema con i vostri rifiuti organici! Le bœ che vedete nel mezzo del lago servono per il monitoraggio scientifico condotto dalla Federazione dei pescatori e dal Parco nazionale.

Lungo il cammino che porta a Duis, vedrete dei fienili che in passato servivano per conservare il fieno. Qui nell´Alta Moriana i fienili hanno un´architettura particolare, perché la gente era costretta a usare i materiali disponibili localmente, quali la pietra. Ciò spiega anche i muri a secco e il tetto in losa. Le aperture più grandi servivano a movimentare il fieno agevolmente e quelle più piccole a mantenerlo aerato. Fienili e chalet sono spesso seminterrati nella parte superiore, per fondersi meglio con il pendio e difendersi dalle valanghe invernali.

Queste praterie da fieno sono essenziali per gli agricoltori perché permettono di soddisfare il fabbisogno alimentare dei loro animali durante l´inverno. La falciatura favorisce la biodiversità e rende queste praterie così colorate nel mese di luglio: quante specie riuscite a distinguere?

Il legno era diventato un materiale raro a Bonneval-sur-Arc. Per questo, le case erano costruite con la risorsa più abbondante disponibile in questa alta valle: la pietra. Muri, architravi, tetti, abbeveratoi e persino pavimenti erano tutti in losa. Grazie a un´attenta opera di restauro, il villaggio di Écot si fonde armoniosamente in questo paesaggio. Percorrete le viuzze e provate a immaginare la vita di un tempo, quando il villaggio era abitato dai contadini con i loro animali...

Il deprezzamento agricolo e pastorale hanno conseguenze anche sull´habitat. Il patrimonio architettonico, conservato o meno dai proprietari, è stato oggetto di una serie di normative, destinate a preservarne l´aspetto originale. Ciò non ha impedito però la sostituzione dei balconi sospesi con balconi dotati di terrazze solarium o la comparsa di vetrate, rinforzi o doppi tetti, che seguono i canoni del comfort moderno.