Questo priorato cluniacense fondato nell'XI secolo comprende una chiesa gotica, una cripta romana, edifici monastici e giardini disposti intorno a una lunga prospettiva assiale.
Il priorato è aperto soltanto per le visite guidate.Il Priorato fu costruito intorno al 1030 a seguito di un sogno premonitore di Odilon, quinto abate della Grande Abbaye di Cluny.
Secondo la leggenda, Odilon fece una sosta a Bourget-du-Lac a causa di una forte febbre. Durante il delirio della notte vide il Conte di Savoia e San Maurizio che piantavano una croce. Poi il santo l'avrebbe toccato e l'indomani Odilon era guarito. Avendolo interpretato come segno divino, decise di far costruire un priorato dedicato a San Maurizio in segno di gratitudine.
Le stanze sono disposte intorno al chiostro, il principale luogo di vita. Da un lato ci sono le stanze di uso domestico: la cucina, il refettorio e la cantina. Dall'altro lato ci sono le stanze dedicate alla spiritualità, la sala capitolare e la cappella. Nel Priorato vivevano stabilmente sette monaci.
Il refettorio è la prima stanza in cui si accede, dove i monaci consumavano i pasti.
La sala è vasta perché i monaci accoglievano i bisognosi e i pellegrini. Inoltre potete ammirare le credenze in stile neogotico.
La stanza accanto è la cucina, provvista di un bellissimo caminetto del XV° secolo in molassa, pietra locale. Al centro del caminetto c'è il blasone della famiglia de Luyrieux, due membri dei quali furono priori che contribuirono allo splendore del priorato nel XV° secolo.
La biblioteca è una gioia per gli occhi con il suo soffitto in cuoio di Cordova. Questa stanza fu adibita a biblioteca all'inizio del XX° secolo su iniziativa della Duchessa di Choiseul, ma ne ignoriamo la funzione al tempo dei monaci. Probabilmente fungeva da scriptorium (luogo in cui venivano copiati i manoscritti).
Oggi la cappella Saint Claude sotto la galleria del chiostro sembra deserta. All'epoca in cui i monaci vivevano nel priorato, l'altare si trovava alle spalle dei giardini con una pittura su legno del XV° secolo.
Da una piccola scalinata a chiocciola, la famiglia dei Savoia accedeva a una loggia riservata, provvista di un'apertura che si affaccia sul coro della chiesa.
La famiglia dei Savoia visse nel priorato fino al 1248, anno della costruzione del castello di Tommaso II in riva al lago.
La stanza successiva è nota come sala capitolare. Qui i monaci si riunivano tutti i giorni per confrontarsi sulla vita monastica. In questa sala potete ammirare una scultura di bronzo che rappresenta la Duchessa di Choiseul. Acquistò il priorato intorno al 1912 e lo occupò fino al 1939. Il comune acquistò la struttura nel 1952.
Insieme a lei, un appassionato d'arte di Chambéry, il Signor Barut, fece classificare una parte dell'edificio come Monumento Storico.
I monaci cluniacensi lasciarono il priorato nel 1582. I Gesuiti si stabilirono al posto loro fino al 1773, poi fu la volta dei Francescani di Chambéry fino alla Rivoluzione Francese, quando il Priorato fu venduto come bene della nazione. Un notaio e dei contadini occuparono la struttura fino all'acquisto effettuato da Jean Barut.
Il chiostro intorno al quale sono disposte le stanze, nonché l'organizzazione della vita monastica, è caratterizzato da alcuni elementi degni di nota.
Innanzitutto non è completo, in quanto soltanto un lato è provvisto di una galleria. A quanto pare, non fu completato.
L'attuale galleria risale al XV° secolo. Fu il priore Oddon de Luyrieux a farla realizzare in stile gotico.
Altra particolarità: la galleria superiore è in stile romanico e la galleria inferiore in stile gotico; ma in genere le parti più antiche si trovano nella parte inferiore dei monumenti. La galleria superiore fu edificata nel XIII° secolo e fa parte dell'antico chiostro. Dal corridoio potete ammirare i giardini alla francese con la loro prospettiva assiale.
I giardini alla francese erano inizialmente un orto e un frutteto necessari al fabbisogno del monastero. All'inizio del XX° secolo, la Duchessa di Choiseul li trasformò in giardini ornamentali in stile francese ricchi di tassi e varietà rare. Qui potete ammirare due sculture di Jacques Coquillay in prospettiva.
Il comune di Bourget-du-Lac ha aderito alla rete dei siti cluniacensi, aggiungendo il priorato al grande itinerario culturale del Consiglio d'Europa. L'unico, attualmente, in Savoia.
route de Chambéry 73370 Le Bourget-du-Lac