Ai piedi dei ghiacciai della Vanoise

"Ai piedi dei valloni della Leisse e della Rocheure, le mucche da latte di razza Tarina e Abondance e le pecore di razza Thônes e Marthod pascolano sui pendii della ""Para"", inizialmente dolci e poi improvvisamente scoscesi. Gli allevatori del luogo trasformano il latte delle vacche nell´alpeggio producendo due tipi di formaggio: il Bleu di Termignon (specialità rara, con pasta leggermente erborinata e friabile) e il Beaufort (formaggio di latte crudo con pasta pressata e cotta). Originario di Beaufortain, da cui prende il nome, la produzione del ""principe della gruviera"" è oggi ampiamente diffusa nella valle della Moriana. Le pecore e i loro agnelli seguiranno il ciclo dell´innevamento dalla primavera all´autunno, per sfruttare al meglio la ricchezza dei pascoli di altitudine."

Dopo aver ripreso il sentiero della GR®5, incontrerete appena sotto la vetta, sul lato dei 2329 m, una pietra incisa che risale al Neolitico (3000 anni a.C. ). Queste incisioni su massi erratici o affioramenti rocciosi sono opera delle prime comunità agro-pastorali. Nella valle della Moriana ci sono circa un migliaio di rocce incise molto diversificate (disegni di piedi, scene di caccia o battaglie, rappresentazioni astratte, strade, nomi di pastori, ecc.). Queste incisioni testimoniano la presenza dell´uomo in alta montagna in ere remote. Purtroppo, l´erosione e l´incuranza umana hanno danneggiato questi reperti storici. Meritano tutta la vostra attenzione, perché possano testimoniare la loro storia nei secoli a venire.

"Il sentiero si insinua fra i laghi naturali delle Lozières. Queste depressioni sono state scavate in origine dai ghiacciai o dai depositi morenici, proprio come i ""laghi glaciali"" di Roche Ferran e Pelve che si trovano a monte. Ma essendo più antichi e a minore altitudine, i ""laghi di prateria"" delle Lozières sono ricchi di vegetazione. Fra la vegetazione acquatica si distingue il coltellaccio maggiore, pianta a seme che forma lunghi filamenti sulla superficie dell´acqua. C´è anche l´erioforo, un curioso pompon all´estremità di uno gambo ben diritto, che colonizza unicamente i bordi del lago con terreno siliceo, odiando la concorrenza!"

State costeggiando la morena laterale del Mont Pelve. Questo ammasso di detriti rocciosi è stato strappato alla montagna dall´azione del ghiacciaio e delle successive alternanze di gelo e disgelo. Il ritiro del ghiacciaio ha scoperto questa morena, testimone dell´antica presenza glaciale. La calotta glaciale dei domi della Vanoise si estende per 13 km di lunghezza, occupando una superficie di 32 km². Nel XX secolo, ha perso ben 420 metri in 50 anni. Il processo continua ai giorni nostri, a una velocità di 1 metro all´anno. Occorre salire a 2700 m per raggiungere il ghiacciaio.

"Costruito in due parti dal Parco nazionale all´inizio degli anni ´70, questo rifugio è considerato un punto di riferimento in termini di integrazione nel territorio. Facendo uso sistematico della pietra, l´azienda di costruzione locale Molinaro, ha ripreso i principi fondamentali dell´architettura tradizionale locale, adattandoli alle esigenze e ai volumi di accoglienza decisamente più imponenti rispetto a un tradizionale chalet d´alpeggio. L´estensione, completata nel 2014 in stile chiaramente moderno, preserva l´edificio storico, lasciando intravedere le successive tappe di modifica che hanno forgiato l´estetica di questo antico ovile, ceduto al Parco nazionale alla metà degli anni ´60.Il nuovo edificio, che si ispira all´architettura militare della Savoia, si fonde nel prolungamento della morena, come misura protettiva contro le valanghe provenienti dal colle situato sotto il domo di Chasseforêt. Questa estensione su due piani è bloccata al di sotto di costruzioni esistenti, ad un´altimetria che rispetta la pendenza naturale del cordone morenico, formando uno zoccolo seminterrato per il rifugio esistente. Fate una sosta in questo rifugio, accomodatevi nella grande sala panoramica in compagnia di una buona ""Bière des Guides""."